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11 Marzo 2020

Fortunato Depero e la pubblicità

Rovereto, cittadina situata in un luogo cruciale, a sud del territorio austriaco e affacciato all’Italia, vive un periodo straordinario nel primo dopoguerra. Parliamo del 1918. Anche lo storico momento di transito fra Impero austroungarico e Regno d’italia favorisce un fermento culturale inconsueto animato da uomini geniali quali Pollini, Belli e Melotti, ma in particolare da Fortunato Depero, questo artigiano/artista che promuove un radicale rinnovamento del linguaggio artistico. La sua intuizione che la pubblicità avrebbe costituito l’arte dell’avvenire, lo porta a dedicarsi precocemente a questa nuova arte e, ovviamente il primo prodotto che pubblicizza è sé stesso ed il suo lavoro. Utilizza cartelloni all’ingresso delle sale espositive, le intestazioni delle carte da lettere, e pubblicazioni su queste sue invenzioni pubblicitarie. Utilizza le marionette, attingendole dai “BALLI PLASTICI” e trasformandole in una strategia promozionale radicalmente innovativa. Depero sperimenta una espressione artistica totale con i Balli Plastici, rappresentati a Roma, nel 1918, presso il teatro dei Piccoli. Da questi prenderà spunto per costruire le sue marionette, che non sono altro che la solidificazione di personaggi concepiti nel 1917 per la novella di Clavel “ Un Istituto per suicidi”, specialmente la ballerina e l’uomo con i baffi.
Ma, le marionette dei Balli Plastici sono da lui utilizzate in particolar modo per rappresentare situazioni umoristiche, piccoli eventi scenici per Campari, come Con un occhio vidi il Campari con l’altro il Bitter, oppure Se la pioggia fosse bitter Campari. Le forme ne escono stilizzate e colpiscono l’attenzione di chi guarda, scopre l’essenzialità architettonica che compone le cose. Anche il colore si rafforza acquisendo una propria solidità. Ma il suo trionfo creativo si compie con il volume imbullonato, il libro futurista Dinamo-Azari , progettato con Fedele Azari, all’interno del quale proprio la Campari acquista spazi pubblicitari. Del libro imbullonato si parlerà anche sull’Arena dell’8 Gennaio 1928 con il Titolo L’Atlante Depero. In questa recensione il libro diventa tutti i libri, “ Codice della Luce e Breviario della Plastica, ma anche il Codice, l’Atlante, l’Atlante – Codice, l’Atlante Panorama, l’Atlante-Teatro, l’Atlante – macchina, l’Atlante-poema, l’Atlante- Monumento. Non libro, non catalogo, non guida. Ma Atlante. E’ smontabile, macchinistico, imbullonato, come un motore, come una mitragliatrice.
La stampa celebra Depero e la sua Casa D’Arte, nello splendore degli Arazzi, degli oggetti, dei mobili e dei giocattoli che produce per il mercato. Depero è pittore e architetto, self-made man e interprete geniale. La sua “Casa d’Arte”ancora oggi attira molti visitatori a Rovereto. Era una specie di Laboratorio dove si creavano oggetti d’uso corrente, occupando così quello spazio vuoto che divideva l’artista dall’artigiano . Molti degli oggetti che usiamo quotidianamente, sono il risultato della attività di designers , stilisti, architetti, che si esprimono con capacità creative piu’ ricercate che non nell’artigianato., Quindi, Depero , non solo realizzò arazzi, arredamenti, cuscini, gilets,o panciotti, con inserti e ricami dai colori vivacissimi, ma, fra tutte le sue creazioni resta famosa la bottiglietta del Campari, inconfondibile, a forma di calice rovesciato, e senza etichetta. Proprio in questo 2020, Campari Soda lancia la collezione Design Connection, dove un team di designer reinterpreta la bottiglietta Depero/Campari, con tre pezzi di eccezione proponendo tre oggetti : un appendiabiti, una lampada e l’orologio con le lancette sempre puntate alle 7 di sera, ora dell’aperitivo.
Ma nella esaltazione della sua poliedrica esperienza non può mancare il Teatro, per il quale la sua vocazione è chiarissima, fin dai giovanili “complessi plastici moto umoristici” che definiscono precocemente la sua predisposizione naturale per la comunicazione. I complessi plastici, con le loro valenze cromatiche e moto umoristiche, sono già un progetto organico di superamento plastico della pittura. In pratica supera e rompe il perimetro della tela, ferma in una rigida bidimensionalità, con la nascita di figure plastiche dotate di una forte autonomia che integrano vita reale ed esperienza estetica. Figure dominanti nell’universo fantastico di Depero sono il Robot e La Marionetta, ma determinante per accendere il suo amore per il teatro e la scenografia sarà il suo incontro con Diaghilev, Massine e Larionov. La loro collaborazione darà vita ad un mondo poliespressivo e ricco di sorprese di trovate e magie pittoriche.