Arnaldo Ederle poeta veronese
9 Marzo 2021Gruppi Musicali Veronesi
10 Marzo 2021
A Verona è nata da un anno un’associazione culturale “Fenice”. C’era bisogno di una nuova associazione culturale? Probabilmente no ma, a parte il fatto che occuparsi di cultura non è certo un male, può essere interessante cercare di capire come “Fenice” intende interpretare il suo ruolo.
Formalmente il campo culturale è inteso in senso esteso: storia, e quindi archeologia, ma anche architettura, pittura, musica.
Se facciamo una veloce carrellata delle iniziative intraprese nel primo anno di vita dell’associazione, possiamo notare innanzitutto che l’attività si esplica con delle uscite a tema, precedute da una presentazione di esse negli spazi della sede della associazione che approfondisce i principali temi relativi all’uscita. Una caratteristica non meno importante è che la scelta dell’itinerario privilegia percorsi poco battuti dal turismo culturale fornendo ai soci delle occasioni un po’ speciali e proprio per questo di particolare interesse.
Ad esempio una prima uscita ha riguardato l’abitato celto-etrusco di Monterenzio (Bologna); non un itinerario molto noto quindi, ma un abitato insolito, almeno per le comuni conoscenze. Prima di tutto su quei pendii della valle dell’Idice hanno convissuto due popoli molto diversi e talvolta nemici, etruschi e celti, un bell’esempio quindi di come determinate esigenze ambientali ed economiche possano portare alla integrazione di culture Gli scavi hanno messo in luce le fondazioni di numerose capanne del villaggio e aree comuni sacre e produttive, che hanno permesso la ricostruzione di una urbanistica etrusca d’altura. La improvvisa fine dell’abitato per cause non del tutto precisate, contemporanea all’avanzata delle truppe romane guidate dal console Gaio Flaminio (siamo alla fine del III secolo a.C.) apre stimolanti interrogativi, alcuni ancora senza risposta.
La visita al piccolo museo di Monterenzio ha fornito un’occasione per rendersi conto di come un piccolo ma affiatato gruppo di lavoro possa organizzare un’esposizione scientifica e divulgativa al tempo stesso.
Un’altra uscita interessante ha riguardato l’abitato etrusco di Marzabotto. L’articolata planimetria urbana e la presenza di una estesa e suggestiva area sacra ci ha consentito un approfondimento sulla storia della espansione etrusca e sugli aspetti più significativi di questa civiltà fra cui i riti di fondazione della città. Questi ultimi presupponevano conoscenze astronomiche approfondite e l’utilizzo di strumenti di orientamento sorprendenti. L’augure impostava le direzioni principali della città basandosi sulle diagonali solstiziali. In tal modo, oltre a definire con precisione la posizione della nuova città sulla Terra, si stabiliva un legame terra-cielo che garantiva la protezione degli dei.
Interessi diversi, architettura in questo caso, hanno ispirato una visita a Milano. Le architetture modernissime stanno cambiando il volto di Milano e, seppur facilmente raggiungibile da noi veronesi, le novità recenti sono ancora poco conosciute. Il nostro percorso ha avuto inizio dalla piazza Gae Aulenti con gli svettanti grattacieli, per passare a vedere il cosiddetto “bosco verticale” e la nuova sede della regione Lombardia. Ma una visita a Milano non poteva prescindere da una passeggiata attraverso il quartiere liberty di Porta Venezia e le interessanti architetture razionaliste fra cui l’elegante villa Necchi, splendido esempio di dimora borghese degli anni ’30, ricca di opere d’arte e di grande gusto Abbiamo potuto assaporare tutto ciò fermandoci a pranzo negli spazi riservati dalla Fondazione Necchi all’accoglienza dei visitatori. Le modernissime costruzioni di City Life con lo stupendo grattacielo di Zaha Hadid (forse di tutte le moderne costruzioni il più elegante) ci ha fatto conoscere un intelligente riutilizzo di spazi urbani degradati ( la ex Fiera Campionaria) per trasformarli in aree al servizio della comunità.
Ancora uno spostamento d’interessi: abbiamo dedicato un’uscita alla musica. E non una musica scontata, ma qualcosa che avremmo difficilmente l’occasione di risentire. A Cremona, nel magnifico teatro Ponchielli, veniva infatti presentata un’opera di Haendel, “Il Rinaldo”, con un allestimento musicale d’eccezione: L’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone; un’orchestra e un direttore specializzati nel repertorio barocco. L’allestimento scenico, forse un po’ difficile da apprezzare in un primo momento, è risultato comunque interessante ed evocativo riuscendo a coinvolgere lo spettatore e mettendolo a contatto con orientamenti registici contemporanei non scontati.
Con l’uscita a Padova abbiamo riportato l’interesse sull’architettura ed in particolare sul razionalismo ed in genere sulle correnti di gusto dell’inizio del ‘900. Inaspettatamente Padova è veramente ricca sotto questo profilo sia per gli edifici (il Caffè Pedrocchi, la Casa della Giovane Italiana, il Palazzo Bò, etc…) che come dipinti, sculture e arredi.
Per dare anche a questa uscita un quid in più, abbiamo richiesto ed ottenuto di poter visitare anche gli ambienti del Rettorato che sono normalmente preclusi alla visita. Abbiamo quindi potuto apprezzare non solo le architetture, i dipinti e le sculture, ma anche gli arredi, i pavimenti, le decorazioni di quel grande creatore che è Giò Ponti. Né dovremmo trascurare il grande affresco di Massimo Campigli al Liviano e quelli di Pino Casarini nella cosiddetta “basilica” di Palazzo Bò. Non abbiamo perso l’occasione di pranzare al caffè Pedrocchi e di visitare le sue elegantissime sale del 1° piano. Un viaggio che è stato un’immersione nella bellezza e nella fantasia.
La programmazione del primo anno ha previsto un ritorno all’archeologia e alla storia. La destinazione è stata Palazzo Pignano (Cremona) con la visita agli scavi della villa senatoria romana del V secolo dC. Abbiamo potuto conoscere così la fase conclusiva della evoluzione della villa romana da impianto produttivo, a luogo di otium e piacere, a strumento di autocelebrazione e di affermazione simbolica del potere del dominus, fino a divenire centro di diffusione del cristianesimo e sede vescovile. Questo tuffo nella storia economica e culturale del mondo antico ha avuto un ulteriore attrattiva, in quanto è probabile che il latifondo di Palazzo Pignano facesse parte degli enormi e numerosi possedimenti che ereditò una famosa coppia appartenente alla gens Valeria, Melania e Piniano. Tale fondata attribuzione ha aperto un collegamento con Verona e con il nostro illustre concittadino, Valerio Catullo, in quanto è proprio nella nostra città che questa famiglia si trasferì e costruì le basi del suo potere politico, istituzionale, finanziario e immobiliare che oltre che a Roma si estese nei secoli dal nord Europa, all’Africa mediterranea a Costantinopoli
Abbiamo concluso la nostra attività con la bellezza dell’arte pittorica, affacciandoci al mondo della scuola di Parma, in particolare agli affreschi di Correggio e Parmigianino. L’ultimo viaggio della primavera 2019 si è proposto con un confronto fra la delicatezza di una stanza privata, ricca di evocazioni colte e affettive, custodita nel castello di Fontanellato (Parma) opera del Parmigianino, e la dotta quasi ermetica simbologia di uno spazio deputato alla accoglienza degli ospiti in un monastero benedettino, opera del Correggio. Due donne le committenti: la contessa Luisa Gonzaga e la badessa Giovanna Piacenza
La destinazione di ogni uscita è stata, oltre che scelta con attenzione, anche preparata con cura dal responsabile dell’iniziativa. I dettagli dei percorsi e la ricerca di argomenti d’interesse non scontati, e per ciò stesso attraenti, sono stati il frutto di un lavoro di approfondimento attento e di viaggi di sopralluogo, affinchè tutto venisse verificato di persona. Non è certo facile presentare qualcosa di nuovo, ma l’impegno dei soci fondatori di “Fenice” è stato tanto e l’entusiasmo pure. Se questo basterà a confermare la vitalità di questa nuova associazione è un po’ presto per dirlo: vedremo il prossimo anno
Associazione Culturale FENICE
Interrato dell’Acqua Morta, 54
Tel. 045.594394 – orario 15.00 – 19.00
www.feniceverona.it
E-mail fenice@feniceverona.it
Codice fiscale 93276690232
IBAN IT 41 G 0503411708 000000002630