Non sto qui a richiamare il percorso artistico del nostro pittore. Dico solo che dopo i ritratti di Edward Munch, di Francis Bacon o di Lucian Freud, a essere conseguenti, non si può che realizzare in questo modo la figura umana. Mi viene da pensare anche, per analogia, al teatro dell’assurdo di Jonesco e di Beckett, dove a dialogare fra loro sono dei tronconi umani.
A questo punto è opportuno riflettere sul fatto che due guerre mondiali, tradottesi in una enorme carneficina, l’Olocausto, che ha cancellato la dignità umana, le pulizie etniche, le dittature totalitarie hanno sconvolto la dimensione umana, abbruttendola fino all’inverosimile. Ed è, purtroppo, uno scenario ancora aperto in tante parti del mondo. e ci attanaglia lo spettro di una catastrofe nucleare, in parte già sperimentata.
E tutto questo ha lasciato tracce profonde sull’animo umano.
Ma chiudiamo gli occhi su queste atrocità e limitiamoci a guardare la società in cui viviamo, quella di massa. Oggi parliamo di massificazione della società. La produzione economica la fa da padrona bruciando a un ritmo insostenibile risorse ed energie della terra. L’inquinamento che ne deriva provoca disastri ambientali. L’essere umano è ridotto al ruolo di consumatore, è un burattino nelle mani delle multinazionali e della speculazione finanziaria.
La filosofia ha delegato il pensiero alla ‘tecnica’, con ciò significando che qualsiasi scenario futuro sarà possibile, senza se e senza ma. Il dialogo fra le persone, condizionato dagli strumenti di comunicazione di massa, si è ridotto a frasi e a parole balbuzienti, e all’uso di simboli poveri o privi di contenuto, come la faccina gialla che ride o che appare triste, con ciò impoverendo nella sostanza i rapporti umani e aumentando l’alienazione e la solitudine. Non ultimo il grave fenomeno della diffusione della droga.